Simone Mandelli – Freelance Engineer

Raccontaci di te! Qual è la tua passione più grande? Cosa ti ha portato a Milano (se non sei di qui)? Cosa ti piace di più di Milano? C’è un tuo posto del che consigli qui in zona Lambrate?

Sono Simone Mandelli un brianzolo dunque sono nato e cresciuto nella Brianza, prima di intraprendere gli studi universitari non ho mai avuto modo di vedere e vivere la città di Milano. Ho scoperto la metropoli una volta maggiorenne dal momento che ho deciso di venire fin qua a Milano per conseguire gli studi al politecnico di Milano, qui vicino in San Leonardo. Ho dunque iniziato a frequentare la zona di città studi  e da questo periodo della mia vita in poi posso dire con certezza che questo quartiere è entrato a far parte del mio quotidiano.

Di base ho iniziato ad associare ogni aspetto della mia esistenza a questi luoghi, ho incontrato nuove amicizie, ho scoperto dei locali carini, ho avuto modo di vivere a pieno via Teodosio che, per quanto mi riguarda, è la via del gusto. Ha un’offerta gastronomica imperdibile che vale la pena di provare se siete di queste parti. Cinque anni fa mi sono sposato e mi sono trasferito definitivamente in zona Lambrate dal momento che mia moglie è originaria di Milano e ci teneva a rimanere nel centro della città.

Simone Mandelli raccontaci del tuo lavoro! In cosa consiste? Perché hai scelto questa professione? Come si svolge una tua giornata lavorativa-tipo?

Di lavoro faccio il consulente tecnico, ho iniziato la mia attività lavorativa in università quando ho avuto l’opportunità di eseguire un dottorato di ricerca. Dopo di che mi sono messo in proprio, ho iniziato ad offrire consulenze alle aziende e mi occupavo di supporto alla progettazione fino alla verifica dei loro prodotti mediante profonde analisi numeriche. Da lì in poi ho continuato con questa attività, espandendomi e crescendo ampliando la mia rete di clienti e anche la tipologia di servizi offerti. La mia giornata di lavoro tipo concretamente è una giornata di fronte ad un computer, tendenzialmente eseguo riunioni con i clienti e, occupandomi di progettazione e verifica mediante analisi numeriche, sono forzato a spendere molte ore davanti allo schermo.

Raccontaci della tua esperienza in Coworking Lab! Cosa ti ha portato a scegliere questo coworking? Da quanto lavori qui? Quali sono le cose che apprezzi di più?

Io i primi anni di professione li ho vissuti, come molti, a casa mia nel mio piccolo spazio dedicato al mio lavoro. Dopo un anno e mezzo circa mi sono accorto che era arrivato il momento di trovare un posto totalmente distaccato da casa mia in cui potessi dedicarmi al mio impiego in particolar modo per separare i due impegni maggiori: la casa con la famiglia e il lavoro. La soluzione migliore sembrava essere la ricerca di un coworking e dunque ho intrapreso questo percorso.

A Lambrate fortunatamente ce ne sono molti, ne avevo molti vicino a casa ma il Coworking Lab mi ha attirato esteticamente, a primo impatto mi è sembrato un ottimo luogo in cui lavorare, colorato, ricco di luce e spazioso, ho preferito dedicare cinque minuti in più al giorno per gli spostamenti piuttosto che lavorare in un luogo che non mi attirasse. Ritengo sia necessario spendere tutto questo tempo in un posto che ti faccia stare bene ed infatti io ho scelto questo.

Raccontaci delle opportunità di business che si sono create, o che ti piacerebbe creare, nella community! Hai già sviluppato dei progetti di business con altri coworkers? Come sono nati? Come si sono evoluti? Vedi altre possibilità di sviluppo con altri coworkers?

Rispetto al lavoro che faccio, in termini lavorativi la mia presenza al coworking purtroppo ha poco a che fare con gli impieghi altrui. È un’attività molto specifica e soprattutto dettata da degli studi anch’essi molto centralizzati, è difficile trovare punti d’incontro con altri lavori. Dal punto di vista delle relazioni sociali, invece, c’è stato un ritorno molto interessante dal momento che il confronto in una comunità simile è costante e questo porta molti benefici. In particolar modo quando riscontro un problema, riuscire a parlarne risulta la soluzione migliore mi vengono forniti consigli e ipotetiche risoluzioni adeguate siccome spesso accade che questi ostacoli abbiano inceppato l’attività e i progetti di altri coworkers in passato.

C’è dunque un continuo scambio, di esperienze e di punti di vista sia sui problemi che sulle relazioni professionali sia con i clienti che con gli altri colleghi. Ovviamente ognuno di noi ha un lavoro e un impiego diverso però ci accumuna il fatto di essere grandi lavoratori in proprio impegnati e vogliosi di aiutare chi ci sta vicino.

Simone Mandelli perché scegliere te? Cosa rende il tuo lavoro differente rispetto ai competitors?

Come professionista mi sento di dire che possiedo delle forti basi tecnico-pratiche acquisite durante il mio percorso universitario e questo mi permette di affrontare problemi nuovi e punti di vista diversi ogni volta che mi metto a lavorare su un progetto. Questo può essere considerato un valore aggiunto in quanto più esperienza si possiede più i problemi sono ridimensionati dalla sicurezza che si ha nello svolgere il proprio lavoro. Il percorso è sempre in crescita ed è positivo valutare quotidianamente nuove sfaccettature.

Contaminazioni. Quali sono le tue passioni? In che modo questi interessi sono rilegati ai tuoi hobbies o divengono carburante per le tue idee?

Non vorrei ripetermi ma sicuramente uno dei valori aggiunti che sono riuscito a comprendere e a far mio durante il mio percorso è sicuramente quello di riuscire a condividere i miei progetti con altre persone, spesso non in senso strettamente collaborativo ma semplicemente di aiuto reciproco. Sono riuscito ad avere l’opportunità di poter osservare, confrontarmi e comunicare con altri professionisti, con persone che in qualche modo riescono a interfacciarsi con questa realtà nello stesso modo in cui io stesso mi muovo, così mi permettono di allargare quello sguardo partendo dal particolare arrivando al generale risultando uno stimolo per generare altre tipologie di attività e iniziare a pensare e valutare nuovi e diversi orizzonti.

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